Io sono l’ultimo ebreo è il sottotitolo del libro di Chil Rajchman, uno dei 57 ebrei del Sonderkommando sopravvissuto alla fuga dal lager di Treblinka. Rajchman scrive il libro subito dopo la fine della guerra, nel 1945, ma il testo è rimasto inedito fino al 2009. La parola L(o)ast posta all’interno del titolo dello spettacolo di teatro danza, non ha apparentemente alcun significato, ma è il risultato dell’accostamento della parola Last, che significa ultimo (per riprendere la testimonianza di Raichman), e la parola Lost che significa letteralmente perso, smarrito, disperso, e si riferisce sia alla condizione psicologica degli ebrei che hanno vissuto l’esperienza dell’Olocausto, sia al progetto nazifascista di dispersione e annientamento della religione e della cultura ebraica.
The L(o)ast Jew, nasce da un approfondito lavoro di ricerca e si traduce in coreografia: una modalità, questa, diversa e inedita per ritornare a riflettere sulla storia del Sonderkommando, la squadra speciale di detenuti, per lo più ebrei, destinati a compiere il loro lavoro nei crematori e nelle camere a gas nei campi di sterminio. La loro storia rappresenta l’inferno in terra, la loro parola sembra essere la testimonianza più vera, la versione più integrale della verità.
Si tratta di un racconto corporeo immateriale, in cui la parola “io” scompare nell’incessante flusso di movimenti, è un resoconto di testimonianze difficili, in cui l’acume e la crudezza delle parole scritte da alcuni membri dei Sonderkommando prendono le sembianze delle descrizioni fornite dagli ebrei scomparsi, annientati, annullati, tanto da considerarsi ultimi, persi, dimenticati. Oltre ai cinque danzatori protagonisti del racconto, saranno presenti in scena cumuli di foglie secche, cadute e raccolte che richiamano l’opera intitolata Shalechet (Foglie cadute) dell’artista israeliano Menashe Kadishman, realizzata nel 1997 in uno dei Memory Void del museo ebraico di Berlino, un ambiente lungo, stretto e poco illuminato.
Ripercorrere le controverse vicende delle squadre speciali è un compito arduo, “ridare” corpo, voce e identità a quelle particolari vittime del nazismo è un atto doloroso, ma necessario. Caino uccise Abele, è vero, ma l’ebreo del Sonderkommando che uccide un altro ebreo, è anch’egli una vittima inerme del nazismo. Il comportamento di questi uomini non può essere valutato in base a nessuno dei criteri morali validi per la società civile, su di loro, “i corvi neri del crematorio”, Primo Levi scriverà che il giudizio è sospeso. Eppure per loro, per la loro testimonianza bisogna ancora spendersi, non solo perché non accada più, ma anche perché “nel cuore dell’Europa civilizzata un profondo abisso si era aperto” e loro, gli ebrei del Sonderkommando vi si trovavano sospesi, attanagliati tra la voglia di morire e il desiderio di vivere, almeno per poter raccontare al mondo quel “crimine orrendo” di cui sono stati, in un modo controverso, vittime fino alla fine.
Eirene Campagna
L’Associazione Campania Danza diretta da Antonella Iannone, è stata costituita nel 1987, promuove l’arte in tutte le sue espressioni, con particolare attenzione a quella tersicorea.
Nel 1989 al suo interno si è formata una compagnia di danza contemporanea e una di danze folcloriche, entrambe si sono esibite con successo in Italia e all’estero.
Per le sue produzioni ha collaborato con numerosi coreografi (Joseph Fontano, Adriana Borriello, Annarita Pasculli, Antonello Apicella, Simone Liguori), musicisti (P. Cimmino, G. Cataldo, R. Marino, V. Caruso), registi (A. Carraro, P. De Cristofaro, R. Lombardi, B. Caputo), autori di testi (M. de Simone, A. Manzi, B. Caputo, R. Lombardi), scenografi e costumisti (M. Paolillo).
Ha realizzato performance che sono andate in scena in luoghi non convenzionali come la Grotta dello Smeraldo di Amalfi e il castello Macchiaroli di Teggiano. Negli anni ha promosso convegni, mostre, presentazioni di libri, seminari, corsi di perfezionamento per danzatori e di aggiornamento per insegnanti.
Dal 2018 organizza la rassegna di danza “Incontri” con il sostegno del Mibac e della Regione Campania; dal 2019, con il sostegno della Regione Campania, la manifestazione “Tersicor/arte”.
Nel 2022, con il contributo della Fondazione Banco di Napoli, ha realizzato il progetto “Tracce di memoria”; un percorso artistico all’interno di Musei per far sì che l’arte faccia ritrovare “tracce di memoria” che spesso vengono dimenticate. L’Associazione è partner del progetto “Panthakù- Educare dappertutto” la cui mission è il contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica. Soggetto capofila è Ai.Bi. Amici dei Bambini, riconosciuta ONG Onlus.
Coreografo: Simone Liguori
Nato a Salerno il 17/11/1975 è coreografo, danzatore e insegnate di danza classica e contemporanea. Nel 2006 si diploma presso il centro di danza accademico “La dance” di Maria Vittoria Maglione dove studia con maestri di danza classica e contemporanea di fama internazionale, tra cui Margherita Trayanova, Denis Ganiò, Ludovic Party, Dino Verga, Michele Pogliani, Mario Piazza, Stefano Forti, Fabrizio Mainini, Silvio Oddi, Bill Goodson, Alex Atzewi, Annarita Pasculli, Massimiliano Scardacchi. Dal 1998 al 2017 partecipa al Gustaminori, spettacolo itinerante patrocinato dal Comune di Minori. Ballerino nel corpo di ballo del Premio Charlot dal 2011 al 2017. Nel 2011 balla nella commedia musicale “Vita d’artista” di Claudio Tortora e Gaetano Stella andato in scena a Salerno, Paestum, Taranto e Lecce. È anche ballerino nel Musical “Alice oltre lo specchio” presso il Teatro Nuovo di Salerno. Nel 2012 danza nell’opera lirica “La Traviata” presso il Teatro Verdi di Salerno con la regia di Enrico Stinchelli, diretto da Keri Lynn Wilson, e nell’opera “Gioconda” con la regia di Maurizio di Mattia, inoltre è ballerino per “L’opera di San Matteo” di Guido Cataldo con le coreografie di Antonella Iannone. Nel 2013 balla per “Sciarada” di Antonio Grimaldi e Loredana Mutalipassi e “Punto e Virgola” di Roberto Lombardi e Antonella Iannone con le musiche di Roberto Marino. Nel 2014 danza nello spettacolo “Karmaen, storie di brigantesse” con le coreografie di Fabrizio Esposito. Nel 2015 partecipa come coreografo ed interprete del video “Il Ricordo della Memoria” realizzato per il laboratorio Demo-Etno-Antropologico “Annabella Rossi” dell’Università degli Studi di Salerno. Ballerino nello spettacolo “Mediterraneo” dell’associazione Campania Danza con le coreografie di Annarita Pasculli e la regia di Pasquale de Cristofaro, spettacolo in produzione fino al 2017. Ad ottobre 2015 balla per lo spettacolo “Campania that’s amore” di Gaetano Stella con le coreografie di Pina Testa, presso “Congress Park” di Wolfsburg. A febbraio 2016 danza nel corpo di ballo dell’Opera di Firenze, “Maggio Musicale Fiorentino”, per l’opera lirica “Les Pecheurs de Perles” di George Bizet con direzione d’orchestra di Ryan McAdams, regia di Fabio Sparvoli, coreografie di Annarita Pasculli. A novembre 2016 danza nell’opera lirica “Machbeth”, coreografie di Daniel Ezralow, regia di Lina Wertmuller presso il Teatro Verdi di Salerno. Ad ottobre 2016 è ballerino nello spettacolo “La vita è qui” di Gaetano Stella con le coreografie di Pina Testa, presso “Galerie Theater Wolfsburg”. Ad aprile 2017 danza nell’opera lirica “Carmen”, coreografie di Edmondo Tucci, regia di Renzo Giacchieri. Nel 2017 è tra i venti danzatori selezionati per partecipare al progetto di formazione “abballam – workshop di repertorio Gaga Batsheva Dance Company” del Ravello Festival. Nel 2018 cura le coreografie e la regia coreografica dello spettacolo “Showup”. Nel 2019 cura le coreografie per lo spettacolo “La vita è qui” con regia di Gaetano Stella, andato in scena al “Galerie Theater Wolfsburg”. Nel 2019 cura le coreografie e la regia coreografica di “Gerda Taro. Istantanee di un amore” con la regia di Luigi Nobile andato in scena al M.O.A. di Eboli. Nel 2021 cura il progetto Contaminazioni 2.0 – Il Mare Nero, spettacolo sulle vicende dello sbarco alleato a Salerno del 9 settembre 1943 a cura dell’Associazione Campania Danza di Antonella Iannone. Nel 2022 cura, insieme ad Antonella Iannone, le coreografie del progetto “Tracce di Memoria” per i più importanti musei archeologici salernitani. È il coreografo dello spettacolo di teatro danza The Loast Jew.
Eirene Campagna dal 2021 è PhD in Visual and Media Studies presso l’Università IULM, Milano. Nella sua tesi intitolata Per una rappresentazione critica della Shoah: quale memoria è ancora possibile (tutor Tommaso Casini, co-tutor Paolo Coen), ha approfondito gli aspetti della memoria cominciando con l’analizzare e comparare film e spettacoli, fenomeni sociali e i vari aspetti di quella che ha definito museologia della Shoah. Già durante il percorso di laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale (Università di Salerno) conseguita con lode, si è occupata del tema della memoria, concentrandosi principalmente sulla memoria della Shoah nei testimoni di seconda e terza generazione. Nel 2019 ha pubblicato la sua opera prima dal titolo Racconti che sopravvivono. Le storie dei testimoni e del campo, dove riporta alla luce le vicende del campo di internamento di Campagna (Salerno) trascrivendo le interviste dei figli degli internati. Durante il suo dottorato ha studiato come Visiting Researcher alla Bezalel Academy, allo Yad Vashem di Gerusalemme e al Museo Statale di Auschwitz-Birkenau. Dal 2021 al 2022 è stata borsista presso l’Università Gregoriana di Roma, dove ha conseguito una Licenza in Studi Giudaici con votazione summa cum laude. I suoi principali interessi di ricerca sono l’antropologia museale, le forme di comunicazione dei musei contemporanei e la rappresentabilità della memoria della Shoah nella museografia contemporanea. Collabora con la Fondazione CDEC di Milano e con l’Università IULM di Milano. Scrive per la rivista JoiMag.
INFO:
Antonella Iannone: cell. 3336454642
Associazione Campania Danza: 089 797614
Mail: campaniadanza@tiscali.it
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